Nell’apostolato della missionaria Ma. Carlota de la Santa Cruz

Nell’apostolato della missionaria Ma. Carlota de la Santa Cruz è sempre presente la confidenza nell’intercessione dei bimbi non nati martiri. La sua testimonianza li fa presenti e attivi in particolare nella riconciliazione con le loro madri.

 

Voglio raccontare uno dei molti casi, ognuno peggiore dell’altro.

carlota2L’attore di questo caso è il piccolo martire non nato Angelo abortito dalla mamma quando lei aveva 13 anni ed era scappata di casa con un ragazzo, vivevano in unione libera e insieme si drogavano. Un giorno siamo stati invitati da una Psicologa  a tenere una conferenza insieme al P. Jorge Bedoya in una fondazione,  in Colombia. Il protagonista spirituale dell’evento è stato il piccolo martire non nato Angelo che si è servito delle parole della missionaria Carlota e del P. Jorge per trasmettere un messaggio di amore, di perdono e di benedizione per la sua famiglia facendo capire che lui ama la sua mamma Anna Maria e la perdona e che è intercessore presso Dio Padre pregando per lei e facendo del tutto per ottenere la Grazia perché venga liberata e guarita e cominci un cammino di fede con la confessione e l’Eucaristia e la castità e la purezza. Lei infatti porta delle ferite da quando era nel ventre materno perché viveva nella sua casa in un disordine spirituale grande. Suo padre era alcolizzato e drogato. Sua madre era molto spesso assente, c’erano sempre litigi e violenza. Lei aveva 6 anni e scappò di casa con la sorella di 12 anni e finirono in una casa di uomini grandi dove furono drogate e abusate. La sorella scappò a Bogotà dove si prostituiva, rubava e arrivò a uccidere; successivamente quando aveva 14 anni andò a Cali dove la arrestarono. Anna Maria rimase sola con questi uomini depravati. Quando aveva 7 anni sua madre la incontrò deperita e irriconoscibile e se la riportò a casa. A causa del padre che viveva nel vizio e la madre che viaggiava spesso, Anna Maria scappò di casa, dal tetto, si unì a un uomo che le procurava droga e la faceva prostituire, intanto nel suo cuore cresceva tanto odio. In questo tempo quando lei aveva 13 anni rimase incinta e abortì. Continuava a scappare di casa e a drogarsi con l’eroina. La madre cercò di portarla a varie fondazioni ma fuggiva sempre. In una di queste fondazioni la legarono, lei tentò il suicidio, tagliandosi le vene. In quell’ambiente sudicio e malsano, che doveva essere invece un luogo di recupero  continuava a crescere nel suo cuore tanto odio. In quel luogo venivano drogati e  c’era una perversione con atti omosessuali e lesbici. Nel periodo del Covid l’ambiente peggiorò; fu un dolore grande  per me conoscere quella situazione e vedere tali cose, cercai di avere il telefono della madre per informarla di cosa succedeva. Quella fondazione aveva un programma di recupero di 9 mesi e i genitori dovevano anche pagare per far vivere i loro figli in quelle condizioni.

Che gran lavoro d’intercessione ha attuato il piccolo Angelo per recuperare la sua mamma in un cammino di luce e di amore! Lui fa parte di quella schiera di santi che hanno un potere grande davanti a Dio: sono martiri, sono luce nell’oscurità e desiderano portare il cielo sulla terra. Lui ha un gran desiderio di portare nella sua famiglia la pace e la serenità di una vita cristiana.

La sorella più grande poi uscì dal carcere minorile e si mise con un giovane vizioso e rimase incinta. Grazie al cielo non abortì ed ebbe la forza di lasciare quell’uomo che la maltrattava. Ora lei non sta consumando più droga. Anna Maria vedendo il nipotino si ricordava del suo aborto e aumentava in lei l’ansia. Ma oggi è stato un giorno grande perché si è riconciliata con il suo bambino non nato e si è confessata con il Padre Jorge. Questo le ha cambiato il volto e l’attitudine, sicuramente il piccolo Angelo ha interceduto. Alla madre di AnnaMaria ho inviato un messaggio e lei mi ha risposto, speriamo in Dio che presto possa parlare con lei.

Ma. Carlota de la Santa Cruz

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