Cause di santità

Oggi, quello che la società propone ai giovani come modelli sono tanti idoli e tanti falsi valori: dal calciatore super pagato, al cantante super trasgressivo, all’imprenditore super ricco, al celebre youtuber, alla famosa blogger-influencer che ha tanti fans con milioni di like. …

Da sempre invece la Chiesa propone come modello i Santi.

 Essi sono  coloro che hanno messo Dio al primo posto e hanno testimoniato con la propria vita l’Amore.

 Per definire la santità  di una persona la Chiesa ha una Congregazione che ne verificala veridicità attraverso una procedura. Al termine di questo processo canonico il Papa ne concede il culto.

La procedura della Congregazione per le Cause dei Santi ha avuto  nel tempo uno sviluppo.  Nei primi tre secoli dell’era cristiana il martirio era l’unica forma di santità  riconosciuta dalla Chiesa. Il martire era l’imitatore fedele del modello-Cristo e importanti erano considerati  i loro resti e sui loro sepolcri o dove avevano subito il loro martirio sorgevano luoghi di culto.

Finite le persecuzioni si propagò l’idea del “martirio bianco” – senza effusione di sangue- applicata alla vita di alcuni monaci per la loro indefessa penitenza, preghiera e virtù. La loro testimonianza diventava degna di culto alla stregua dei martiri. Si faceva strada il concetto di “virtù eroica”.

 In tempi più recenti il Concilio Vaticano II tematizzò la vocazione universale alla santità: “Tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità…”(Lumen Gentium 40)


Il Medioevo aveva inventato l’asserzione vox populi, vox Dei usata per definire come avvenivano le canonizzazioni, fino al primo millennio, cioè per proclamazione popolare.

 Successivamente la gerarchia ecclesiastica ha lavorato a verificare la fondatezza di questa voce in diverse direzioni e ha stabilito dei criteri per la dimostrazione delle virtù  eroiche.

L’Istruzione Sanctorum Mater della Congregazione per le Cause dei Santi e la Costituzione Apostolica Divinus perfectionis Magister di San Giovanni Paolo II sono un punto di riferimento per approfondire la conoscenza del riconoscimento della santità da parte della Chiesa.

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