Il più piccolo martire della storia

Domenica 31 ottobre del 2010 un gruppo terroristico faceva irruzione, durante la celebrazione della S.Messa, nella cattedrale siro-cattolica Nostra Signora del Perpetuo Soccorso di Baghdad, dove erano presenti 150 persone tra sacerdoti, diaconi, coro e fedeli. Il commando composto di cinque miliziani prese in ostaggio tutti i presenti, chiedendo la liberazione di esponenti di Al-Qaeda. Il blitz delle forze di sicurezza irachene e dei soldati statunitensi finì in un massacro in cui perirono due sacerdoti e 46 laici. Oltre 70 i feriti che, in molti casi, riportarono gravissime amputazioni.

Il più piccolo martire della storia Fra i martiri c’ era Raghda Wafy Bishara [رغدةوفيبشارة] ,una giovane sposa incinta, dell’Arcidiocesi di Baghdad dei Siriani. Nata il 3 agosto 1988 e battezzata il 16 settembre 1988 in Baghdad (Iraq) nella stessa cattedrale del suo martirio. Era una ragazza solare, morta ad appena 22 anni insieme alla creatura che portava in grembo.

Fu membro della Fraternità dei Giovani della Cattedrale diretta da Padre Wassim. Era anche membro del “Protocol Comittee,” frequentava la sua parrocchia ogni domenica, recitava il rosario e cantava nel coro. Era così presente nelle attività della Parrocchia. Fece i suoi studi secondari presso la Al-Makasib Secondary School e la High School a Dijla. Poi frequentò la Technology University di Baghdad ottenendo un baccalaureato in ingegneria chimica. A livello sociale era membro del “Al-Hindiya Social Club” in Al-Karada District, dove andava con la famiglia. Le piaceva sciare, giocare a tennis e ascoltare musica. Aveva pensato di trasferirsi fuori dall’Iraq.

Si sposò il 17 settembre di quello stesso anno 2010 e subito rimase incinta. Infatti, al momento della sua morte era incinta da solo un mese. Per questo l’hanno chiamata “la sposa di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso” e la madre del martire non nato.

Che era rimasta incinta subito dopo il suo matrimonio, lo hanno testimoniato anche le persone che erano con lei nella sagrestia dove trovò  la morte con il bambino che portava in grembo. Questo accadde a causa della esplosione di una bomba lanciata da uno dei terroristi di fronte alla sagrestia, dove si erano rifugiati almeno una ottantina di persone.

La causa di questi martiri iraqeni si e’ conclusa a livello diocesano ed ora si aspetta il giudizio della Congregazione delle Cause dei Santi e la proclamazione del loro martirio da parte di Papa Francesco.

L’Associazione per la Postulazione dei bimbi non nati martiri ritiene molto significativo il riconoscimento del martirio del bambino non nato nel grembo della madre-martire Raghda Wafy Bishara. Egli sara’ il piu’ piccolo martire del mondo. Sarà un segno di un agire di Dio un po’ al di fuori dei nostri schemi  in cui Lui  è glorificato dagli Innocenti non a parole ma col sangue.